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Dr Gaspare Costa

Psicologo - Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

 Ambulatori: Pisa, Versilia, Massa-Carrara

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L’ossessione di poter far del male a propri figli nel DOC:  sintomi, cause e cura

 a cura del Dr Gaspare Costa

Susanna Benassi intervista il Dr Gaspare Costa sui Sintomi, le Cause e la Cura del Disturbo  Ossessivo Compulsivo Leggi:

http://www.viviversilia.it/pensieri-immagini-impulsi-ricorrenti-il-disturbo-ossessivo-compulsivo

La paura di poter far del male agli altri o a stessi rappresenta una delle modalità più drammatiche ed invalidanti  con cui il disturbo ossessivo compulsivo può manifestarsi. La sintomatologia del DOC caratterizzata dal timore di poter fare del male ai propri cari  (figli, genitori, moglie, marito, fratelli etc.), oltre a comportare notevoli livelli di disagio e sofferenza, si ripercuote negativamente anche sulle stesse relazioni affettive considerando che chi presenta sintomi ossessivi di questo tipo tende ad evitare o ad avere comportamenti ipercontrollati (rituali, compulsivi) o di evitamento  nei confronti delle persone a cui questi pensieri sono diretti innescando un serie di circoli viziosi che inaspriscono il problema. La paura  di poter fare del male ai propri figli, che può insorgere in gravidanza o manifestarsi subito dopo la nascita o più in la nel tempo,  appare particolarmente drammatica poiché, oltre ai   livelli di sofferenza della madre, spesso si rischia la compromissione del  rapporto di attaccamento madre-bambino  che risulta fondamentale per la “salute” psicologica di entrambi.   Come riportato in un articolo della Dr.ssa Balestrini le ossessioni post-partum possono riguardare la paura di poter fare del male al neonato (ad esempio annegandolo mentre fa il bagnetto, facendo cadere, soffocandolo, avvelenandolo, abusarne sessualmente etc.) o di poterlo danneggiare a causa delle propria incompetenza (timore di non saperlo accudire, nutrire, prendersi cura, consolarlo etc.). Questo tipo di ossessioni possono presentarsi con  frequenza ed intensità variabile che possono dipendere da diversi fattori; ad esempio è più probabile che la paura di poter fare del male o uccidere il proprio figlio  assuma una intensità più elevata quando la madre si trova da sola con esso senza nessuno che la possa controllare o impedirle di mettere in atto il comportamento “omicida”.

Allo stesso modo le ossessioni di poter nuocere possono intensificarsi quando il bambino si trova in uno stato di bisogno, ad esempio malato, poiché questa condizione può scontrarsi con il vissuto di inadeguatezza Create your own banner at mybannermaker.com!e quindi con il timore di non essere in grado di fare la cosa giusta. Questo tipo di ossessioni quasi sempre sono seguite da compulsioni (mentali o comportamentali) finalizzate ad abbassare la minaccia e quindi l’ansia; ad esempio rituali di pulizia possono essere   “funzionali”a ridurre il rischio che il neonato possa venire a contatto con germi e quindi contaminato. Spesso queste madri hanno la necessità di fare numerosi controlli in tutto quello che concerne la vita del bambino (alimentazione, vestiario, pulizia, salute etc.)  ed   hanno un estremo  bisogno di essere rassicurate circa l’innocuità dei propri pensieri o la bontà dei propri comportamenti. Naturalmente questa forma di disturbo ossessivo compulsivo può interessare anche i padri, presentandosi sotto forma di pensieri intrusivo o immagini che rappresentano se stessi mentre fanno del male ai propri figli a cui si associano elevati livelli d'ansia ed  attività compulsiva (rituali, rassicurazioni circa l’amore per i propri figli,  bisogno estremo di essere presenti a se stessi e non perdere il controllo etc.) o evitamenti ( evitare di stare da soli con i propri figli o la presenza di oggetti pericolosi, come i coltelli,quando si sta con loro). Questi genitori, in genere, sono ipersensibili a particolari situazioni come le notizie di infanticidio o abusi, che possono innescare la paura  di poter perdere il controllo e  far del male o uccidere i propri figli.

Come si può immaginare, questa forma di disturbo ossessivo compulsivo è associata ad elevati livelli di sofferenza poiché questi genitori vivono un pesante conflitto tra i propri valori morali, che in genere hanno standard molto elevati, e i pensieri ossessivi che li fanno sentire come dei mostri o come pazzi senza controllo. Spesso il disturbo ossessivo compulsivo di questo tipo è associato a sensi di colpa e depressione. Per quanto riguarda l’epidemiologia, come riportato  dall’articolo della Dr.ssa Balestrini “ l’esito di una ricerca effettuata da Zambaldi e colleghi (2009)  ha evidenziato che su un campione di 400 puerpere, il 63,5% ha riportato sintomi ossessivo – compulsivi e il 9% ha soddisfatto i criteri per il DOC. Un altro dato particolarmente rilevante è che il 2,3% del campione ha avuto l’esordio del DOC proprio nel post partum. I fattori di rischio rilevati sono una storia di disturbi psichiatrici e somatici, una gravidanza difficile e complicazioni alla nascita, nonché il fatto di essere madre di più figli”.

Per quanto concerne la cura,  gli studi di efficacia hanno dimostrato che la psicoterapia cognitivo comportamentale, da sola o associata ai farmac,i  è considerata il trattamento d’elezione ( fonte APA) per il disturbo ossessivo compulsivo. Recentemente  sono stati sviluppati dei protocolli che prevedono l’utilizzo dell’ACT ( Acceptance and Commitment Therapy), la cosiddetta psicoterapia cognitivo comportamentale di terza generazione,  nella cura del disturbo ossessivo i cui risultati sembrano promettere bene.

Dr Gaspare Costa

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