Attacchi di Panico Notturni: Sintomi, Cause e Rimedi - Dr Gaspare Costa - 340/7852422 - Psicologo - Psicoterapeuta

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Gli Attacchi di Panico Notturni, Sintomi, Cause e  Rimedi

A cura del Dr Gaspare Costa
(19/7/2016)

Che cosa sono e come si manifestano  gli attacchi di panico notturni?

Gli attacchi di panico notturni si manifestano con il risveglio  improvviso dal sonno seguiti da uno stato di profonda angoscia e un corteo di stintomi quali tachicardia, sudorazione, difficoltà a respirare, tremori, vampate di caldo o di freddo, dolore al petto; l’attacco di panico notturno viene decritto come un evento terribile che sorprende l’individuo  nel cuore dalla notte e lo proietta in una esperienza mortifera dove egli teme di poter morire, avere un infarto o  impazzire.

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A differenza degli attacchi di panico diurni, dove l’individuo  può “proteggersi” mettendo in atto i noti comportamenti protettivi (assunzione di tranquillanti, richieste di rassicurazione, distrazione etc.). edi evitamento, nell’attacco di panico notturno egli viene completamente spiazzato, si ritrova impotente ed al buio, inoltre il suo stato di coscienza non è lucido come di giorno per cui la gravita dell’attacco di panico ed il senso di impotenza vengono esasperati.

Gli attacchi di panico notturni non sono cosi rari come si pensa, alcuni studi stimano che tra il 50 ed il 70% delle persone con attacchi di panico diurni sperimenterà, almeno una volta, anche  attacchi di panico notturni; in genere, il panico notturno sopraggiunge tra la mezz’ora e le tre ore  dopo essersi addormentati ( se non si è addormentati non si può parlare di veri e propri attacchi di panico notturni), principalmente si verificano nel sonno non REM e dunque, contrariamente a quanto si pensa, essi non hanno a che fare con incubi o altri disturbi del sonno come il Disturbo da Terrore nel Sonno anche se in alcune circostanze, come vedremo, i due disturbi possono influenzarsi. Nel Disturbo da Incubi o da Terrore nel Sonno, l’individuo si sveglia nel cuore della notte in preda allo spavento come conseguenza diretta del contenuto dei sogni,  non appena prende coscienza che è stato solo un incubo
egli si può riaddormentare tranquillamente mentre negli attacchi dipanico notturni le cose vanno diversamente; alcuni autori sostengono che questi disturbi del sonno possono innescare un attacco di panico notturno per via di alcuni fattori indiretti come l’agitazione, la tachicardia o l’iperventilazione che possono, successivamente, innescare le sensazioni che generano l’attacco di panico.

I sintomi degli attacchi di panico notturni sono generalmente identici a quelli diurni e possono includere: senso di soffocamento, dolore al petto, vampate di caldo o di freddo, senso di oppressione, tachicardia, bocca secca, testa leggera, formicoli, de-realizzazione e de-personalizzazione; come in quello diurno anche l’attacco di panico notturno dura qualche minuto ma le conseguenze di questa esperienza angosciante può influenzare enormemente lo stile e la qualità della vita dell’individuo.

Gli attacchi di panico notturni sono pericolosi?

Fortunatamente no, a differenza della “credenza”  della persona che lo subisce che è convinta che sta per avere un infarto, svenire o, addirittura, morire gli attacchi di panico, anche se angoscianti, sono del tutto innocui per la salute fisica dell’individuo; la percezione di pericolosità degli attacchi di panico notturni possono derivare dalla particolare situazione in cui questi si innescano:

1) Effetto sorpresa.  Svegliarsi nel cuore della notte con sintomi quali tachicardia, dolore al petto,  difficoltà a respirare, sudorazione etc. è sicuramente un esperienza angosciante, specie le prime volte,  l'individuo è veramente convinto che sta per avere un infarto o un altro grave malessere e, di solito, chiama la guardia medica;  "l'effetto sorpresa" è anche  dovuto al fatto che, a differenza dell'attacco di panico diurno, specie se situazionale, quello notturno non può essere arginato con strategie quali l'evitamento o comportamenti protettivi ( assunzione di tranquillanti, richieste di rassicurazione, distrazione etc.).

2) Condizioni Ambientali.  Gli attacchi di panico notturni comportano il risveglio nel cuore della notte, spesso al buio e in uno stato di coscienza crepuscolare, questi elementi  rendono ancora più drammatica la situazione; in preda a tachicardia, difficoltà a respirare, sudorazioni e altri sintomi l'individuo ha la percezione di essere impotente e di non poter essere aiutato, questa condizione  contribuisce  ad esaspera ancora di più l'ansia e quindi i sintomi.

Il primo attacco di panico notturno, se non curato, può comportare tutta una serie di circoli viziosi che alimentano il problema come, ad esempio, l’ansia anticipatoria che accompagna l’individuo prima di andare a dormire poiché teme il ripresentarsi dell’esperienza, quest’ansia può spingere l’individuo ad utilizzare rimedi disfunzionali  come l'uso  eccessivo di psicofarmaci e alcol  nel tentativo di agevolare il sonno ma, queste strategie, rischiano seriamente di alimentare il problema.

La privazione di sonno e quello che ne comporta (stanchezza, irrequietezza, difficoltà di attenzione e concentrazione, nervosismo etc.) può, a seguito dell’aumentata disponibilità di sensazioni, come la tachicardia, che possono essere interpretate in senso catastrofico, aumentare la frequenza e l’intensità degli attacchi di panico diurni. Gli individui che hanno sperimentato un attacco di panico notturno possono temere di dormire da soli e/o manifestano difficoltà a dormire in posti diversi dal proprio letto; in seguito a questa esperienza si instaurano delle abitudini disfunzionali che descriveremo più  avanti assieme ai rimedi da adottare.


Quali sono le possibili cause degli attacchi di panico notturni?

Gli attacchi di panico notturni non sembrano avere una causa specifica, come quelli diurni essi  sono probabilmente il frutto  dell'interazione di più fattori come la "vulnerabilità" all'ansia,  la presenza di stress fisico ( malattie croniche o  acute, interventi chirurgici, stanchezza etc.) o psicologico (lutti, licenziamenti, separazioni, matrimonio, nascita di figli etc.) e l'iperventilazione; tuttavia, alcune condizioni mediche come    la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno e  la malattia da reflusso gastroesofageo  sembrano avere un ruolo importante tra le cause che generano gli attacchi di panico notturni. La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è una tipologia di apnee del sonno che comporta l'interruzione della respirazione durante il sonno, queste interruzioni che possono arrivare fino a 30 secondi, sono dovute  all'ostruzione delle vie aeree superiori di solito dovuto al grasso e al rilassamento dei muscoli della gola.

L'individuo che soffre di  sindrome delle apnee ostruttive nel sonno può non essere consapevole del disturbo in quanto si verifica durante il sonno e, di solito, è il partner che nota le brusche interruzioni della respirazione; queste interruzioni possono innescare una condizione di ipoventilazione (ridotto afflusso di ossigeno) che spiegherebbero  l'improvviso risveglio dell'individuo in preda all'attacco di panico notturno. L'individuo, infatti,  per rimediare alla carenza di ossigeno dovute alla interruzione della respirazione, inizia ad iperventilare  il che comporta l'inasprimento dei sintomi  ( tachicardia, sudorazione, senso di costrizione, fame d'aria etc.) legati agli attacchi di panico notturni. Anche  la malattia da reflusso acido (GERD) è stata accostata all'insorgenza degli attacchi di panico notturni  poiché questo  disturbo può "imitare" sintomi (dolori al petto,  difficoltà a respirare, sudorazione etc.) di malattie gravi che, manifestandosi durante il sonno, posso far svegliare l'individuo in preda ad un attacco di panico notturno.
Rimedi e suggerimenti per gestire gli attacchi di panico notturni

Gli attacchi di panico notturni costituiscono un esperienza drammatica che, se non affrontati subito, possono  compromettere significativamente la qualità della vita dell'individuo quindi, la prima cosa da fare, è quella di rivolgersi subito ad uno specialista con ampia esperienza e competenza nella cura degli attacchi di panico. Un altra cosa da fare con urgenza è quella di escludere possibili condizioni mediche come la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno e la  malattia da reflusso acido  (GERD) poiché, se queste sono presenti, esistono dei rimedi che li possono alleviare con ricaduta positiva anche sugli attacchi di panico notturni. Altri rimedi  che si possono adottare riguardano le  abitudini di vita e la gestione dell' attacco di panico notturno, in sostanza cosa è consigliabile fare se ci si sveglia in preda ad un attacco di panico.

lo stile di vita dell'individuo , in presenza di attacchi di panico, va tarato verso una dimensione più salutare è, ad esempio molto importante, specie in presenza di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, che la persona perda peso poiché questo disturbo è spesso associato all'obesità; la perdita di peso, associata ad una buona dieta e ad una moderata attività sportiva costituiscono rimedi che possono migliorare sia la qualità del sonno che la riduzione degli attacchi di panico notturni.  Un altro rimedio consiste nel limitare, specie nelle ore serali,  l'assunzione di  alcol e bevande eccitanti come il caffè o i drink energetizzanti che disturbano il sonno.

Quali rimedi adottare se veniamo sorpresi da un attacco di panico notturno?  

L'attacco di panico è un esperienza drammatica che fa temere all'individuo una catastrofe imminente come l'infarto, la perdita di controllo o, addirittura la morte;  le sue manifestazioni ( tachicardia, sudorazione, tremori, vampate  di calore o di freddo etc.) sono dovute all'implosione della "risposta di attacco o fuga" che in natura ci aiuta a fronteggiare, portando al massimo l'efficacia del corpo umano, le possibili minacce. Questa premessa ci aiuta a comprendere come sia difficile riprendere sonno dopo aver sperimentato un attacco di panico notturno poiché il corpo è inondato di adrenalina, un ormone attivante il cui scopo e quello di aumentare la vigilanza (dormiremmo facilmente se sapessimo che qualcuno vuol farci del male?),  quindi rimanere a letto in attesa che arrivi il sonno probabilmente non è l'atteggiamento migliore ed anzi potrebbe essere controproducente poiché aumenta la probabilità di scannerizzare il nostro corpo alla ricerca di sensazioni minacciose che inevitabilmente troveremmo.

Una cosa che si può fare è quella di alzarsi ed iniziare qualche attività noiosa è magari anche scomoda come pulire la cucina, non cercate forzatamente di rilassarvi potrebbe essere controproducente perche se notate che non vi calmate, come è probabile che succeda, potreste spaventarvi ancora di più alimentando il circolo vizioso.  Altri rimedi per gestire gli attacchi di panico notturni consistono nel tenere a portata di mano un vadecum di quello che sta succedendo e quello che dovete fare,  l'attacco di panico notturno infatti  peggiora ancora di più la "lucidità" della mente razionale  che ha bisogno di essere attivata attraverso informazioni  sulla vera natura dell'attacco di panico: un esperienza spaventosa ma innocua.

Apprendere rimedi come la respirazione lenta ( che annulla in poco tempo gli effetti dell'iperventilazione) o la respirazione diaframmatica che aiuta  a rilassarsi  può sicuramente aiutarci a gestire meglio di attacchi di panico notturni. Per concludere ricordo come sia assolutamente importante intervenire subito, onde evitare l'attivazione di circoli viziosi che possono portare alla cronicizzazione del disturbo, e rivolgersi ad uno specialista che abbia esperienza e competenza nella cura degli attacchi di panico.
La Riproduzione è Riservata- Dr Gaspare Costa
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