2. Sviluppare disperazione creativa
La “disperazione creativa” rappresenta un passo fondamentale nella cura del DOC con protocollo ACT; durante questa fase il paziente viene invitato a descrivere tutte le strategie che doc terapia actha utilizzato per far fronte al disturbo e i risultati che ha ottenuto. La “disperazione creativa” serve a rafforzare e a dare un supporto esperienziale alla prima fase di introduzione all’ACT. In genere i pazienti descrivono strategie che hanno come scopo ultimo quello di sopprimere le esperienze interne sgradevoli, come l’evitamento passivo ( cercare di evitare le occasioni in grado innescare le ossessioni e quindi l’ansia) o metodi più attivi come le compulsioni.
Riguardo all’efficacia di queste strategie di controllo i pazienti appaiono consapevoli rispetto al fatto che l’evitamento non solo non funziona ma spesso peggiora la situazione poiché comporta rinunce, fatica, fallimento e spesso demoralizzazione. Questa fase di “disperazione” è seguita dalla componente creativa rispetto alla possibilità di sperimentare altre soluzioni in grado di migliorare la qualità della vita. L’ACT è una terapia flessibile finalizzata a rendere la vita più soddisfacente, in questo senso anche l’evitamento esperienziale, se apporta benefici, può essere legittimata.
3. Chiarire Valori
Secondo l’ACT i valori rappresentano la bussola che guida gli individui nel corso della propria esistenza, essi non sono mai concretamente raggiungibili ma possono essere perseguiti per tutta la vita attraverso l’impegno in comportamenti congrui con tali valori. L’importanza attribuita a valori nel disturbo ossessivo compulsivo, cosi come in altri disturbi, è giustificata dal fatto che spesso gli individui sono talmente assorbiti nel cercare di sbarazzarsi delle proprie esperienze interne negative fino al punto di perdere di vista i veri obiettivi; questo allontanamento dagli obiettivi contribuisce ad impoverire ulteriormente la vita di queste persone.
L’identificazione dei valori costituisce un fase fondamentale nella cura del DOC poiché permette agli individui di vedere al di là dei sintomi, si potrebbe per esempio chiedere ad un soggetto con disturbo ossessivo compulsivo che tipo di persona vorrebbe essere, quali valori intende perseguire e quali azioni impegnate intende mettere in atto per raggiungerli. In sostanza, la filosofia che emerge dalla chiarificazione dei valori ha lo scopo di incoraggiare il soggetto a vivere una vita piena nonostante i sintomi.
4. Impegno ad agire
Sostanzialmente l’ACT si basa su due componenti fondamentali: l’accettazione e l’impegno; l’accettazione, cosi come è intesa dall’ACT, non è sinonimo di tolleranza , tantomeno di rassegnazione, ma, piuttosto, come condizione per poter vivere una vita piena ( non necessariamente felice) in armonia con i valori autentici della persona. L’ACT , per la sua piena realizzazione, presuppone dunque, l’impegno attivo del soggetto che cercherà di concretizzare, attraverso azioni impegnate, la scelta dei propri valori. L’impegno ad agire presuppone la messa in atto di comportamenti congrui con i valori scelti per vivere una vita piena e significativa. Per utilizzare una metefora dell’ACT, i valori rappresentano la bussola che guida la direzione dell’individuo mentre l’azione impegnata è il mezzo attraverso cui questi valori vengono perseguiti.
Se, ad esempio, un soggetto sceglie il valore della solidarietà può cercare concretamente di vivere in armonia con esso attraverso il comportamento di volontariato. L’azione impegnata ha anche l’effetto di auto rinforzarsi e distogliere ulteriormente il soggetto dalla paralisi delle ossessioni
5. Sviluppare l’ accettazione
L’accettazione, specie nell’ambito del disturbo ossessivo compulsivo, rappresenta il cuore principale dell’ACT; l’ipotesi contro intuitiva che l’esposizione esperienziale possa costituire la strategia più efficace per ridurre l’impatto dei sintomi e vivere una vita piena nonostante la loro presenza è un concetto difficile da far passare specie in chi, affetto dal disturbo ossessivo compulsivo, è abituato a regolare la propria vita in base a pensieri e all’ansia.
L’idea di fondo consiste nello spiegare ai pazienti, avvalendosi ad esempio della fase della “disperazione creativa”, che le emozioni e i pensieri non possono essere controllati nonostante gli sforzi, per poi incoraggiarli ad accettare i contenuti di queste esperienze. In questa prospettiva, i pazienti vengono incoraggiati a sperimentare l’ansia e i pensieri senza contrastarli, invitandoli ad assumere un atteggiamento di accettazione e, nello stesso tempo, invitarli ad impegnarsi in azioni congrue con i propri valori.
6. Focus sul contatto con il momento presente
Uno dei principi fondamentali dell’ACT consiste nel sostenere che spesso le persone vengono imprigionate dai propri pensieri perdendo il contatto con il momento presente; in sostanza, quando le persone sono in preda alle ossessioni non riescono più a vivere il presente. L’ACT insegna, attraverso tecniche di mindfulness, a liberarsi da questo stato di assorbimento e a prestare attenzione al momento presente. L’attenzione al momento presente consente di aumentare la consapevolezza rispetto a ciò che stanno facendo e, nello stesso tempo, permette un maggior controllo sulla propria vita. Questa capacità si avvale di esercizi di mindfulness come quella di concentrarsi sul respiro o su altre sensazioni fisiche.
7. Utilizzare defusione cognitiva
La fusione cognitiva è uno dei concetti chiave dell’approccio ACT; con tale termine ci si riferisce al fatto che le persone più che vedere i
pensieri vedono, e quindi interpretano, attraverso i pensieri. Un paziente con disturbo ossessivo compulsivo alle prese con una ossessione da contaminazione, ad esempio “ho toccato una cosa sporca e rischio di contaminarmi”, non riesce a distanziarsi rispetto al fatto che lo sta preoccupando un pensiero ma, egli è completamente “fuso” con il pensiero stesso che assume quindi valenze drammatiche. L’obiettivo di questa fase è quello di aiutare i pazienti a de fondersi rispetto ai pensieri, a relativizzare i pensieri come contenuti della mente e non come rappresentazione se stessi. L’ACT possiede molte tecniche in grado di defondere la persona dai propri pensieri, in generale queste tecniche hanno lo scopo di differenziare la persona dal pensiero ad esempio facendogli immaginare di vedere i propri pensieri scritti su un monitor o su fogli di carta, oppure facendogli ripetere velocemente una parola fino a quando si perde il significato evocativo della stessa (deletterizzazione), si possono utilizzare anche esercizi in immaginazione come quello di immaginare i propri pensieri che lentamente scorrono su delle foglie trasportate dalla corrente di un fiume.
8. impegnarsi al massimo nei valori e nelle azioni
Infine, l’ACT presuppone che per poter vivere un vita piena e appagante è necessario essere guidati dai valori che si sono scelti e dalle azioni impegnate in grado di sostenerli.
La Riproduzione è Riservata- Dr Gaspare Costa
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