In realtà queste sensazioni strane, bizzarre ed inconsuete non sono segno di follia ma rappresentano effetti della risposta di attacco o fuga ed in particolare dell'iperventilazione. Come abbiamo visto in precedenza l'iperventilazione innescata dalla paura e dell'ansia ( segnali di falsi allarmi) ha la funzione di allertare il corpo per fronteggiare un pericolo, questa risposta comporta l'alterazione del normale equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica con l'effetto di aumentare l'apporto di ossigeno in alcune aree del corpo e del cervello. Il maggior afflusso di ossigeno provoca i sintomi strani quali:
Senso di irrealtà. Le cose diventano più sfumate e meno definite e l'ambiente circostante può apparire strano, diverso, poco familiare (derealizzazione);
Stranezza del proprio corpo. Anche il proprio corpo, o parti di esso, può apparire come irreale o strano, a volte la persona ha la sensazione che alcune parti di esso, come le mani o i piedi, non gli appartengono o non riesce a controllarli ( dissociazione)
Confusione. Durante un attacco di panico la persona può sentirsi confusa o essere invasa da pensieri che si accavallano, in ogni modo si sente meno lucida e più vulnerabile.
Queste sensazioni possono far ritenere la persona, specie durante i primi attacchi di panico, di essere affetta da una grave malattia mentale come la schizofrenia o altri disturbi psicotici, aumentando, ovviamente, l'angoscia legata agli attacchi di panico. Ovviamente la schizofrenia e gli attacchi di panico sono disturbi completamente differenti: la prima è una condizione cronica i cui sintomi spesso riguardano alterazioni del pensiero e del comportamento, deliri, allucinazioni e altre manifestazioni gravi; gli attacchi di panico sono invece eventi episodici i cui sintomi psicologici sono scatenati dall'nterpretazione catastrofica delle risposte fisiologiche dell'ansia.
Durante un Attacco di Panico posso perdere il controllo?
Come per la pazzia, anche la paura di poter perdere il controllo rappresenta una minaccia angosciante in chi soffre di attacchi di panico. In genere la persona teme, durante l’attacco di panico, di perdere l’abituale controllo di se stesso e fare o dire delle cose bizzarre, imbarazzanti, strane, vergognose. Anche questa paura è legata all’attivazione fisiologica della risposta di attacco o fuga.
In sostanza, quello che avviene è semplicemente una reazione di allarme senza che sia presente un vero pericolo, questa situazione causa una specie di “eccitamento” che può tradursi nella sensazione di dover scappare via, di essere confusi, di dover fare qualcosa, di gridare etc. Anche se la paura di perdere il controllo legata all’ansia e agli attacchi di panico può essere molto sgradevole in realtà è una eventualità piuttosto improbabile o, addirittura, nulla.La persona, anche durante la crisi di panico, è fondamentalmente in grado di controllarsi e decidere quello che vuole fare.
Durante un Attacco di Panico posso avere un Attacco di Cuore?
La paura di avere un attacco di cuore è abbastanza comune negli attacchi di panico tanto, che spesso, la diagnosi di un attacco di panico viene fatta al pronto soccorso, dopo attenti esami, dove la persona è giunta temendo appunto un infarto. Come abbiamo visto in precedenza, l’ansia e la risposta di attacco o fuga che accompagna la crisi di panico possono essere seguite da diversi sintomi che possono far pensare a problematiche cardiache.
La tachicardia, il possibile dolore al petto, la fame d’aria e le difficoltà respiratorie possono essere scambiate per un attacco di cuore specie in chi è al primo attacco di panico. Ovviamente vi sono delle differenze tra una ischemia cardiaca e l’attacco di panico anche se i sintomi possono assomigliarsi, ad esempio il dolore al petto e la mancanza d’aria dell’ischemia di solito sono legati a sforzi fisici e migliorano con il riposo mentre, nell’attacco di panico, possono presentarsi all’improvviso e in assenza di sforzi fisici.
In ogni caso gli esami clinici, come l’elettrocardiogramma, possono differenziare le due condizioni. Ancora una volta dobbiamo soffermarci sul fatto che l’ansia alimenta se stessa: immaginiamo una persona che all’improvviso inizia a sentire il cuore che batte più velocemente, sente dolori al petto ed inizia a mancargli l’aria, è chiaro che in una situazione del genere la persona si spaventa ed inizia a temere il peggio. L’ansia provocata da una tale minaccia non fa altro che aumentare i sintomi (tachicardia, dolori al petto, fame d’aria etc.) confermando l’interpretazione catastrofica che si sta per avere un attacco di cuore. Esperienze del genere allarmano la persona per ogni segnale d’ansia che può essere interpretato come l’inizio di un infarto.